Premessa
Il presente articolo ha lo scopo di evidenziare all’opinione pubblica quella che è la figura dell’autista soccorritore in Italia, oggetto di importanti innovazioni nell’ultimo ventennio e dove il percorso normativo è iniziato nel 1996 con le prime linee guida.
In regione Lombardia esiste una proposta di legge (185/2006) che dovrebbe regolamentare e riconoscere la disciplina della figura sopracitata, ma che invece purtroppo risulta non ancora definita, per i soliti problemi politico-burocratici che avvolgono il nostro paese.
Inoltre si cercherà di illustrare l’assoluta e fondamentale importanza dell’aspetto legato alla formazione continuativa possibile attraverso leggi e normative appositamente emanate riguardo alle tecniche di soccorso e aziende certificate presenti sul territorio.
Tutto ciò serve per migliorare la qualità di questo particolare lavoro, e a sua volta il servizio offerto al cittadino richiedente.
La figura dell’autista soccorritore
Siamo un gruppo di autisti soccorritori dipendenti di una associazione per la pubblica assistenza che opera in Regione Lombardia con un contratto collettivo aziendale regolarmente depositato presso l’associazione industriali della nostra città.
Il nostro lavoro, ha una grande importanza sia per quanto riguarda la persona dal punto di vista assistenziale, e non solo, sia per quanto riguarda la copertura quotidiana (24 h su 24) del sistema di emergenza-urgenza, creatosi in Italia con il D. L. 27 marzo 1992, chiamato anche sistema di allarme sanitario (118). In questo provvedimento viene disegnata la struttura portante del sistema di emergenza sanitaria (carattere di uniformità in tutto il territorio nazionale).
E’ inevitabile osservare come la complessità di una struttura di questo tipo, richieda professionalità specifiche ad alto livello per le quali dovrà essere sempre previsto un percorso di formazione tale da renderle in grado di rispondere alle esigenze sempre nuove in rapporto con il cambiamento dello stile di vita.
Le linee guida regionali, non hanno però, sino ad oggi, saputo tratteggiare distintamente la figura del soccorritore; queste difatti, individuano come soccorritore-esecutore “colui che ha partecipato agli appositi corsi di formazione erogati da centri a ciò preposti ed autorizzati e che , al termine di tale percorso professionalizzante, abbia conseguito la relativa certificazione”.
Il progetto di legge regionale, è sicuramente un primo passo importante verso il riconoscimento della figura dell’autista soccorritore, così come richiesta ormai da più parti. Purtroppo la distanza che ci separa dagli altri paesi europei è assai profonda, probabilmente incolmabile dovuta al sistema politico, incapace di capire le esigenze effettive sia dal punto di vista formativo che da quello logistico-territoriale e legislativo del nostro lavoro, ma soprattutto incapace di riconoscere la figura di autista soccorritore dopo tanti anni. Esistono anche colleghi autisti-soccorritori, dipendenti presso aziende ospedaliere, che oltre al normale svolgimento della mansione di autista, sono costretti ad eseguire prestazioni lavorative di non loro competenza, senza nessuna tutela all’interno della stessa azienda.
Responsabilità dell’autista soccorritore
Oltre alla responsabilità contrattuale, che ogni singolo dipendente deve conoscere e rispettare, per non incorrere in sanzioni tali da non garantire più il rapporto di lavoro con l’azienda appartenente, esistono anche le responsabilità penali e civili, che però nessuno ci ha mai illustrato, in modo tale di avere delle conoscenze che ci tutelino correttamente in caso di necessità.
Di base possiamo riconoscere nella colpa l’elemento soggettivo di eventuali reati commessi nello svolgimento di un soccorso extra-ospedaliero. Tale fattore che è definito come azione non voluta a causa di negligenza, imprudenza, imperizia. Per esempio la colpa specifica è dunque realtà, che nell’attività di soccorso extra ospedaliero, aprirà squarci di novità importanti in un mondo coperto ancor oggi di regole non scritte.
Formazione dell’autista soccorritore
La formazione dell’autista soccorritore è di competenza delle Regioni e Provincie che provvedono all’organizzazione dei corsi e delle relative attività didattiche, nel rispetto dei contratti collettivi.
La conoscenza del codice della strada, è alla base di tutta l’attività della figura dell’autista soccorritore, oltre al mantenimento dell’efficienza del mezzo di soccorso sia dal punto di vista della manutenzione ordinaria, sia dal punto di vista della pulizia e controllo tramite un’apposita check-list della cellula sanitaria in collaborazione con l’equipe di turno. Deve essere a conoscenza della situazione metereologica in costante evoluzione, deve comunicare in modo corretto con la centrale operativa mediante le strumentazioni di bordo, deve garantire anche i trasporti secondari non urgenti, i trasporti sanitari interni e, senza la presenza del sanitario, di campioni biologici e di organi. Infine deve saper organizzare dal punto di vista logistico, la disposizione di più mezzi sul posto dovuti ad un evento per esempio di maxi-emergenza, con apposito protocollo.
Viene riconosciuta dal punto di vista legale (81/2008) anche la formazione certificata sulle attrezzature presenti nella cellula sanitaria che possono essere indicate come dispositivi medici, e pertanto la mancata conoscenza potrebbe essere punita a norma di legge(dgls.43/92).
L’autista soccorritore viene considerato anche operatore sanitario (tecnico), e quindi riveste il ruolo di utilizzatore dei suddetti dispositivi, soltanto dopo aver acquisito una specifica formazione, avendo la certificazione ed essere così abilitato all’uso in modo corretto del dispositivo, visto che negli ultimi dieci anni ci sono state delle sentenze giudiziarie sulla responsabilità soggettiva dell’operatore, per la mancanza di informazione-formazione da parte degli organi preposti. C’è da sottolineare anche che le associazioni, dove lo stesso operatore lavora quotidianamente, sono lasciate a se stesse dalle istituzioni, per quanto riguarda la gestione e la conoscenza di procedure inerenti alla manutenzione dei presidi sanitari, ma soprattutto è importante far riferimento alla lacuna in materia di conoscenza sull’ acquisto di presidi non idonei, di qualità inferiore, quindi non conformi , esponendo perciò l’equipaggio ad operare in modo non corretto e rischioso dal punto di vista della sicurezza, e non solo. Tutto ciò ricade ovviamente sul paziente trasportato, ritenuto non colpevole da qualsiasi punto di vista, soprattutto legale, quindi soltanto sfortunato di essersi trovato in mezzo ad una situazione doppiamente rischiosa per quanto riguarda la sua incolumità personale, che deve essere garantita, e gestita dal personale di soccorso fino al momento dell’entrata in ospedale, dove finiscono le responsabilità.
Conclusione
L’attività dell’autista soccorritore, è da considerarsi di grande importanza nel nostro paese, soprattutto per la nostra società, un lavoro da molti sconosciuto, ma grazie all’impegno degli operatori stessi, un impegno quotidiano pieno di valori umani che contribuiscono positivamente , all’opera di soccorso e non solo, verso le persone bisognose, senza chiedere nessun tipo di aiuto allo stato, coprendo i servizi necessari che la cittadinanza richiede quotidianamente, per avere un’assistenza di base dal punto di vista sanitario.
Detto questo, vogliamo lanciare un’ appello a chi possa aiutarci in qualche modo, a raggiungere l’obiettivo che è quello di una riconoscenza della nostra professione, in ambito nazionale e regionale, affinché diventi sempre più presente sul territorio, in modo tale da garantire una maggiore assistenza al cittadino, supportata da un livello qualitativo ed una professionalità, che garantisca a sua volta una migliore erogazione e sviluppo dei servizi, in base alle esigenze lavorative quotidiane, e che rispetti in toto lo statuto della nostra associazione, per la quale noi siamo legati con un rapporto non soltanto di lavoro, ma anche umano che ci ha cresciuto in tutti questi anni, dove il nostro operato quotidiano ha garantito un’efficacia di grandissimo spessore verso l’assistenza al cittadino bisognoso.