Il corso trauma in acqua
Il trauma in acqua è una patologia spesso sottovalutata per questo non viene trattata con i giusti e doverosi approfondimenti e tecniche.
La “ASD Lifeguard Academy” in collaborazione con Alex Stecchezzini di Rescue Education, ha trasformato un semplice corso Trauma in un approfondita e studiata formazione destinata al personale che lavora in ambito acquatico.
1. L’esigenza di formazione
Oltre alla naturale presenza dell’acqua nella nostra terra, dovuta dai 4500 km di coste che circondano la penisola italiana, un sempre crescente sviluppo di centri balneari come piscine e centri termali ha visto il personale e gli addetti alla sicurezza a doversi confrontare con un numero sempre maggiore di clienti e quindi di incidenti.
La “ASD Lifeguard Academy” ha avuto l’esigenza di sviluppare un percorso formativo per la gestione del trauma in virtù del fatto che ogni anno si trova ad operare all’interno di manifestazioni sportive (mondiali parapendio acrobatico) o in ambienti naturali ad alto rischio traumatologico (fiumi e torrenti).
2. Bambini e anziani categorie a rischio
Seppur per ragioni diverse anziani e bambini sono pazienti che vanno trattati in maniera diversa, ancora di più se traumatizzati. Un operatore di un centro balneare si trova costantemente ad operare con questa tipologia di clienti, è fondamentale operare correttamente senza correre il rischio di peggiorare le condizioni della vittima.
Nel corso si proporranno scenari e casistiche atte a coprire le principali differenze fisiopatologiche delle due categorie.
2. Le linee guida
Al fine di utilizzare materiali e mezzi idonei è nata una collaborazione con Alex Stecchezzini che vanta anni di esperienza in questo settore e personale che sviluppa e progetta presidi di soccorso per il paziente politraumatizzato.
Unitamente a questo i docenti hanno ricevuto specifica formazione secondo le linee guida internazionali RLSS (Royal Lifesaving Society) e SLSGB (Surf Lifesaving Society Great Britain) per la gestione del trauma in acqua.
Questa profonda conoscenza e questo confronto fra le due realtà ha permesso di creare un corso dinamico, al passo con i tempi e soprattutto pratico.
3. A chi si rivolge il corso
Le patologie ed esigenze trattate nel corso possono interessare la figura del Assistente Bagnanti, ignorantemente chiamato “bagnino” da alcune didattiche; ma in realtà il corso si rivolge a tutti quegli operatori che possono trovarsi in situazioni di interventi particolari come Croce Rossa Italiana, ANPAS, Misericordie, Vigili del Fuoco o operatori di Guardia Costiera. Queste figure possono trovarsi di fronte a degli incidenti anche banali che con un errore di gestione possono causare una vera e propria catena dannosa al paziente.
Oltre alle figure professionali il corso è rivolto a tutti i gestori e i manager che vogliono formare una squadra di professionisti per elevare il loro centro e dare un servizio e un’immagine di sé più professionale, vista l’attenzione alla sicurezza che sempre più clienti esigono di questi tempi.
4. I presidi
Nel corso verranno insegnate le tecniche per l’utilizzo dei principali presidi di base e delle tecniche di movimentazione del paziente. Si imparerà a valutare e gestire un paziente traumatizzato con l’uso ti collari cervicali, tavole spinali e presidi di rianimazione come le cannule orofaringee e il pallone autoespandibile.
La tavola spinale: serve per la gestione della colonna vertebrale, si utilizza sia in ambito terrestre che in ambito acquatico con semplicità di affondamento e con un’alta galleggiabilità compensata dalle tecniche di recupero.
La galeggiabilità della tavola è un punto cardine durante l’intervento essa deve assicurare la pervietà delle vie aeree; galleggiabilità quindi data da un presidio dedicato con tecniche e una formazione dedicata, ”non improvvisata”.Un’altra peculiarità di questo presidio è la possibilità di verticalizzare un paziente per essere issato a bordo vasca, o all’interno di un imbarcazione, con particolari cinture.
5. Lavoro di squadra
Fondamentale nella gestione del trauma è il lavoro di squadra, questo rende il corso piacevolmente pratico e divertente. Vanno menzionati oltre i presidi tipici del trauma citati nel paragrafo precedente anche quelli d’uso comune nelle piscine come i rescue tube che verranno implementati nelle tecniche di gestione del paziente traumatizzato; il tutto con l’aiuto di uno o più colleghi. Si rinforzeranno quindi tutte quelle dinamiche comunicative e di ruolo che sono fondamentali nell’ambiente del soccorso.
6.Durata e prerequisiti d’accesso
La durata del corso e di 5 ore suddivise in una teorica e 4 pratiche in acqua. Durante la fase teorica verranno richiamati i principali rudimenti di gestione del trauma e presentati nel dettaglio i presidi. Non vi sono prerequisiti d’accesso particolari se non quello di saper nuotare.
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