Trasporto Neonatale …“MIND THE GAP”…
“Vedere noi stessi e il mondo, attraverso gli occhi di un bambino apre i nostri stessi occhi e ci rende più coscienti e consapevoli. Questo può cambiare le nostre vite e offrirci il dono di vedere i bambini e le loro famiglie in modo più profondo”
H. ALS, PHD
Il trasporto neonatale è una procedura molto delicata in quanto questi ultimi devono mantenere la stessa posizione in cui si trovano all’interno del reparto di terapia intensiva, ma allo stesso tempo si deve consentire al personale sanitario la valutazione ed un eventuale intervento sul neonato.
A seguito si discuterà dei bisogni di assistenza al neonato e verranno sviluppati i vari metodi di trasporto con l’ausilio di vari presidi.
L’obiettivo è quello di garantire sicurezza, efficienza, comfort e qualità di trasporto per tutti i tipi di neonato.
Parole chiave:
- Posizionamento
- Contenimento
- Sicurezza
- Comfort
IL TRASPORTO NEONATALE VA EFFETTUATO CON CURA
Ogni intervento deve essere attuato con cura per ridurre e/o prevenire lo sviluppo di complicanze neurologiche, in quanto si tratta di pazienti che non hanno ancora l’apparato muscolo-scheletrico perfettamente formato.
Per evitare ciò, è fondamentale mantenerne il corretto posizionamento per tutta la durata del trasporto.
Quindi: ben posizionato, contenuto e protetto per sentirsi sicuro.
Vengono inoltre adottate misure cautelative per la riduzione di luce e rumore migliorandone il comfort.
POSIZIONAMENTO, CONTENIMENTO E RIDUZIONE DELLE VIBRAZIONI
Durante il trasporto l’equipe sanitaria fornisce un ambiente “contenuto” utilizzando apposite termoculle che consentono al neonato di mantenere diverse posizioni ed all’operatore di poterlo valutare costantemente e essendo fissate in modo certificato con l’interfaccia di bloccaggio, impediscono in caso di incidente la collisione del sistema.
Innanzi tutto bisogna specificare se si sta parlando di neonato a termine o pre-termine. Il neonato pre-termine ha scarse capacità antigravitarie ed un controllo posturale poco sviluppato.
Diviene dunque fondamentale fornirgli un tipo di contenimento simile a quello intrauterino. Alla nascita il neonato pretermine ha una postura schiacciata sul piano, il capo ruotato su un lato e scarsissimi movimenti di lateralità. Oltre alla prematurità, anche lo stress acuto a cui è inevitabilmente sottoposto, può causare dei bruschi movimenti. La cura posturale, dunque, rappresenta un valido strumento per ridurre lo stress.
Deve essere stabilita in base all’età gestazionale, alle condizioni cliniche, alle caratteristiche individuali, alla funzione prioritaria da privilegiare in quel momento (respiratoria, neuromotoria, digestiva).
POSIZIONE PRONA NEL PREMATURO
Oltre a promuovere il sonno riducendo i risvegli, permette un sensibile miglioramento sia della funzione respiratoria (in termini di compliance polmonare, volume corrente, rapporto per fusione/ventilazione), sia di quella digestiva riducendo i rigurgiti ed il reflusso gastro-esofageo.
Non è opportuno adottarla in caso di eccessiva apertura degli arti, iperestensione di testa e tronco, difficoltà ad allinearsi sulla linea mediana e ad autostabilizzarsi.
DECUBITO LATERALE NEL PREMATURO
Posizione controindicata in caso di insufficienza respiratoria acuta, riduce l’ instabilità posturale ed il reflusso gastro-esofageo, permette la simetrizzazione del capo sul tronco e l’ allineamento degli arti verso la linea mediana, facilita il contatto mano-mano o mano-bocca promuovendo la suzione del dito come attività auto-consolatoria.
L’ inconveniente di questa posizione è la gestione delle cinque masse e la non corretta tensione sulle strutture cartilaginee del neonato. Tenendo in considerazione che la testa è la parte più voluminosa, in caso di trasporto in posizione laterale andranno riempiti gli spazi che si formano sotto alla testa.
POSIZIONE SUPINA O SEMIFIANCO
E’ consigliata come alternativa alla posizione prona o al decubito laterale, a seguito di interventi chirurgici o in presenza di drenaggi e sconsigliata in caso di eccessiva apertura degli arti e posizione asimmetrica della testa.
TRASPORTO DI PAZIENTE NEONATO A TERMINE POSIZIONE SUPINA SEMPRE. PERCHE’?
E’ la regola numero uno per proteggere il neonato dalla SIDS (Sudden Infant Death Sindrome, ovvero “sindrome della morte improvvisa”). La SIDS dipende dai meccanismi di controllo del respiro, la posizione prona è “vietata” perché ostacola il risveglio in caso di una possibile apnea del neonato. Anche se il neonato in questa posizione sembra a disagio non bisogna mai cedere, brevi tragitti compresi.
Questa posizione risulta la migliore anche nei casi di paziente traumatizzato, in quanto preserva il corretto allineamento delle cinque masse ed è la posizione ideale nei casi in cui durante il trasporto il neonato dovesse richiedere di un’ intubazione oro-tracheale.
L’adozione di questa semplice misura di prevenzione ha dimostrato nell’ arco di un ventennio una diminuzione del 70% circa di incidenza della sindrome da morte improvvisa. Queste regole di prevenzione andrebbero mantenute fino a tutto il primo anno di vita.
Nel caso si trattasse di un neonato in ventilazione meccanica assistita si deve garantire la posizione supina per prevenire “l’inginocchiamento” del tubo tracheale o l’eventuale estubazione accidentale. In entrambi i casi il neonato viene posizionato su un materasso in materiale antiurto che riduce le vibrazioni o una steccobenda a decompressione isolata da materiale morbido e confortevole. Questo materasso viene successivamente sgonfiato “decompresso” contenendo così la sagoma del bambino e garantendone l’immobilizzazione.
Per migliorare il comfort si hanno a disposizione dei cuscini in gel atossico che mediante una reazione esotermica, dopo circa 60 secondi dall’attivazione, mantengono una temperatura costante di circa 38°C per due ore, evitando lo “stress da freddo”. Una volta immobilizzato il neonato, si procede al fissaggio di quest’ ultimo mediante apposite cinghie.
I vari componenti aggiuntivi possono essere fissati all’unità stessa. Esistono staffe opzionali per poter agganciare pompe infusionali e/o ventilatori e vengono montate o alla testa o ai piedi della termoculla, attraverso appositi sistemi.
Il coperchio trasparente consente un’eccellente visibilità del neonato, è chiuso da capo a piedi e presenta delle manopole che una volta allentate e ruotate, lo aprono e consentono di inserire o rimuovere il neonato dall’unità. L’accesso diretto al neonato è consentito da 4 porte (due per ogni lato), per quanto riguarda il ventilatore polmonare ed altri tubi il coperchio è fornito di apposite aperture fisse.
DECUBITO LATERALE IN NEONATO A TERMINE
Anche il decubito laterale è da escludere, perché si è dimostrato altrettanto pericoloso come la posizione prona. Può essere però adottato nei casi di pazienti neonati non traumatizzati ed in condizioni cliniche stabili. Il decubito laterale protegge le vie aeree evitando l’ aspirazione del rigurgito.
Decubito laterale destro o sinistro?
Durante il trasporto in ambulanza il neonato può essere posizionato in decubito laterale sinistro per poter essere costantemente osservato e valutato dall’operatore, cosa non possibile se il paziente venisse posizionato in decubito laterale destro in quanto l’ operatore si troverebbe alle spalle del bambino, non potendolo osservare.
POSIZIONE PRONA
E’ sempre da evitare, principalmente come suddetto per evitare la SIDS, ma anche perché si tratta di pazienti neonati ai quali spesso non è ancora caduto il moncone del cordone ombelicale, quindi decidendo di posizionarlo in questo modo si rischierebbe anche di creargli ulteriori danni da sfregamento.
IL TRASPORTO NEONATALE CON SISTEMA DEDICATO
E’ un dispositivo adatto a pazienti compresi tra 1 e 7 chili e consente la totale immobilizzazione del neonato. Grazie al sistema di regolazione pneumatica si può eseguire una regolazione micrometrica del tratto cervicale (posizione neutra). Il fissaggio del neonato avviene tramite cinture con sistema di chiusura in velcro e da un sistema di imbracatura a 3 punti. E’ un dispositivo radiotrasparente e completo di apposito fermacapo. Deve essere utilizzato all’interno della termoculla, ovviamente con il neonato in posizione supina e il presidio fissato in modo corretto.
Nel caso in cui non sia necessario trasportare il neonato in culla termica si può ricorrere all’utilizzo di un presidio chiamato “Neomate” che viene applicato alla barella di trasporto dell’ambulanza con apposite cinghie, ed una volta inclinato lo schienale viene posizionato il bambino al suo interno e fissato con la cintura a 3 punti più le cinture a spallaccio. Questo presidio può essere utilizzato da 3,2 a 6,4 Kg.
Un altro sistema di trasporto di un paziente pediatrico non traumatizzato. Anche questo studiato per pazienti stabili che non necessitano di termoculla. E’ formato da una sorta di “sacco” o marsupio in materiale morbido che viene fissato alle cinture a 4 punti della mamma, preventivamente sdraiata e fissata alla barella di trasporto, in modo che in caso di arresto del veicolo le 2 masse si blocchino simultaneamente. Idoneo per il trasporto del paziente in placenta, sia subarelle che sedie. E’ utilizzabile in pazienti con peso tra i 2 e i 4,5 Kg.
Riferimenti bibliografici
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6. Rescue Academy ACADEMY, Linee Guida Rescue Academy, Edizione 2015