Nel “testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza” (Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123) Capo III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro.
Sezione I MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI Art. 15. Misure generali di tutela ” riga T, si legge che ci deve essere “la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi. In seguito, nel’ART.20 “Obblighi dei lavoratori” alla righa C “I lavoratori in particolare devono: utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza;” e, riga E, “Segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza…”
Nell’ambiente del soccorso, gli operatori si trovano continuamente ad utilizzare i presidi forniti dall’azienda o dall’ente di appartenenza.
Tali presidi, soggetti ad usura, devono essere controllati giornalmente per verificarne il corretto funzionamento e, eventualmente, per segnalare rotture o malfunzionamenti che potrebbero compromettere la sicurezza non solo del paziente soccorso, ma anche dell’operatore che lo utilizza.
Uno dei metodi principali per far fronte a queste esigenze è quella di costituire una ceck list giornaliera, magari inserendola ad ogni inizio turno, che non comprenda solo il verificare la presenza dei vari presidi, ma anche il loro corretto funzionamento tramite alcune semplici gesti, simili a quelle utilizzate sul campo durante l’espletamento dei vari servizi.
In caso di malfunzionamento o rotture è buona regola non intervenire con riparazioni improvvisate, ma segnalare ai propri superiori, i quali attiveranno il servizio di assistenza tramite appositi moduli dedicati, oppure con una segnalazione formale.
Sempre nel “Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza” all’Art. 37 “Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti” si legge:
“1. Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia
[…]
5. L’addestramento viene effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro.
6. La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti deve essere periodicamente ripetuta in relazione all’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi.”
Effettuando una check list un più approfondita ogni volta che si inizia un turno, si riesce non solo a verificare il corretto funzionamento dei presidi, ma anche ad acquisirne la manualità e la sinergia necessaria tra voi e il vostro partner così che, nel caso vi siano dubbi o perplessità sul come utilizzare un presidio, si abbia il tempo e la possibilità di consultare il manuale d’uso di pubblico dominio.
Il datore di lavoro è tenuto a fornire a mezzo informatico, o ancora meglio cartaceo, di più facile consultazione, i rispettivi manuali dei presidi utilizzati. Solo nel rispetto dei manuali d’uso e delle azioni in esso elencate, si ha la certezza di un corretto utilizzo, poiché certificato da un ente preposto.
Eseguendo una check list più approfondita, oltre a rinfrescare la manualità, si ha anche la possibilità di istruire i colleghi ad un corretto utilizzo.
Vediamo qui di seguito come effettuare i controlli su alcuni dei presidi che gli operatori potrebbero trovarsi ad utilizzare in ambulanza, prendendo spunto anche dai manuali d’istruzione e dopo un corso tecnico svolto da professionisti del soccorso tecnico:
Barella di trasporto:
Ricordiamo che: l’utilizzo delle barella richiede un minimo di due operatori addestrati.
Prove di funzionalità:
1) Sganciare la barella dal bloccaggio.
Prima di portare la barella fuori dal comparto paziente, verificare che l’asta blocca gambe non sia inserita e nel caso spiegare al nostro 2° soccorritore a cosa serve e quando va utilizzata.
2) Tirare lentamente la barella fuori dall’ambulanza tenendo le rotelle di caricamento sul pianale di carico spiegando al 2° operatore dove si deve posizionare e cosa deve controllare (l’apertura totale delle gambe che sia completa).
3) Gli operatori si mettono alle due estremità della barella in modo da stare uno di fronte all’altro per abbassare e poi alzare la barella.
– Impugnare il telaio principale con entrambe le mani tenendo i palmi rivolti verso l’alto.
– Azionare le leve di sbloccaggio delle gambe ed abbassare contemporaneamente la barella valutando anche la posizione fisiologica ed eventuale comparsa dolori fisici personali.
4) Ri-impugnare il telaio principale della barella con i palmi rivolti verso l’alto e con un movimento coordinato di entrambi gli operatori sollevare la barella fino a che le gambe non si siano aperte e bloccate nella posizione corretta, valutando anche in questo caso la posizione fisiologica mantenuta durante la manovra.
5) Tramite la leva di movimentazione dello schienale, alzarlo e riabbassarlo.
– Sollevare il telaio abbattibile riportandolo nella posizione orizzontale.
6) Controllo delle ruote di scorrimento
– verificare che non ci siano giochi particolari e che ci siano tutte.
7) Cinture di sicurezza
– verificare che siano presenti 3 cinture di sicurezza: superiore a 4 punti, femorale, piedi
Di seguito anche alcune domande alle quali rispondere, in una check list di inizio turno:
– Tutti i componenti sono presenti ed integri ?
– Tutte le viti, dadi, bulloni, rivetti e spine elastiche sono saldamente in posizione ?
– Tutte le parti si muovono regolarmente e nella maniera appropriata ?
– La barella presenta parti logorate ?
– Le ruote girano bene?
– sono consumate ?
– L’asta di sicurezza funziona in modo corretto ?
– Le gambe hanno giochi particolari ?
– Il telaio antishock funziona bene?
– Il telaio abbattibile funziona bene ?
– Le cinture sono in buono stato senza tagli o bordi sfilacciati o sporche?
Di seguito un altro esempio di come effettuare un ceck list, seguendo il manuale d’istruzioni:
Barella atraumatica bivalva:
La barella atraumatica richiede un minimo di due operatori addestrati.
1) Una volta posizionata la barella a terra, controllare che la regolazione della lunghezza sia possibile e i PIN di bloccaggio siano integri e funzionanti.
2) Separare le due parti della barella longitudinalmente agendo sui pulsanti dei due sistemi di aggancio posizionati alle due estremità della barella.
3) Unire le due parti, agganciando i due sistemi, assicurandosi che siano correttamente agganciati e bloccati.
Come prima anche alcune domande alle quali rispondere, in una eventuale check list di inizio turno:
– Sono presenti tutti i componenti e tutti gli accessori della barella?
– La barella presenta segni di usura e/o di danneggiamento (non graffi)?
– Tutte le parti mobili (accoppiamenti, levette, ganci e aste telescopiche) funzionano in modo corretto?
– Il sistema PIN della barella funziona correttamente?
– I PIN rimangono serrati nella loro sede?
– Le cinture sono 4 e il sistema di chiusura è funzionante?
Ancora un altro esempio di come effettuare un ceck list, seguendo il manuale d’istruzioni:
Iimmobilizzatori a depressione:
Come sempre effettuiamo una prova fittizia; in questo caso sarebbe più logico effettuare questa prova all’inizio della check list di un ambulanza, così da lasciare il tempo alla steccobenda, nel caso di mal funzionamento, di gonfiarsi. L’applicazione dell’immobilizzatore richiede l’intervento di due operatori addestrati.
1) Stendere la steccobenda.
2) Controllare che non vi siano strappi o fori evidenti.
– Innestare la pompa a depressione.
– Aprire la valvola e cominciare ad aspirare l’aria.
– Chiudere la valvola e controllare che dopo qualche minuto, la steccobenda sia ancora rigida.
Alcune domande a cui rispondere:
– Ci sono tutti i componenti?
– Ciascuna steccobenda diviene rigida e si mantiene tale dopo il pompaggio?
– Le steccobende sono integre?
– Le valvole funzionano correttamente?
– La pompa funziona correttamente?
Per concludere, si può facilmente intuire che il ruolo dell’operatore è fondamentale non solo nel momento del soccorso, ma anche nel momento di controllo, dell’addestramento e nella segnalazione tempestiva dei guasti o segni di usura sui prodotti.
Dedicatevi a tramandare la vostra formazione e conoscenza delle attrezzature, basandovi sempre al manuale delle istruzioni; I vostri colleghi, Vi ringrazieranno e Voi gli avrete permesso di non farsi male.