Nei gravi traumi chiusi, le fratture pelviche sono alquanto frequenti come conseguenza del trasferimento di un elevata energia. Una frattura instabile può essere associata a importante sanguinamento ed esporre il paziente al rischio di instabilità emodinamica.
Le fratture instabili del bacino associate a shock ipovolemico sono poco frequenti ma grvate da elevata mortalità. In questi casi il trattamento iniziale dovrebbe prevedere la precocissima riduzione del volume pelvico in modo invasivo con presidi dedicati ma soprattutto da personale addestrato, in modo da assicurare un effetto temporaneo dell’emoraggia prima ancora di effettuare una stabilizzazione del bacino.
In una estricazione svolta da personale addestrato in modo base, quindi con tecniche non avanzate, la parte di stabilizzazione non è prevista, dato che i presidi dedicati alla riduzione pelvica, sono classificati “Medical Device di seconda categoria”, quindi non utilizzabili da personale “laico”.
Quindi la gestione del bacino, viene interessata prima dal sistema di estricazione e poi stabilizzata se serve da un soccorso avanzato.
Il dilemma di incrociare le cinture è nato da “manuali istruzioni” di almeno 15 anni fa dove era stato comunque evidenziato,ma non con contenuti non aggiornati a livello tecnico scientifico. (vedi estratto del manuale sottostante).
Utilizzando il sistema estricatore in questo modo, si vanno a compromettere in modo in reversibile tutti i distretti corporei “costretti dalle cinture pelviche” andando a peggiorare il danno che potrebbe aver interessato la zona pelvica e peggiorare drasticamente la situazione.
In una dinamica ad alta energia, che sia frontale o che sia laterale, sicuramente il bacino viene sollecitato in modo “contenitivo” dai sistemi di trattenuta del veicolo e dal sedile. Le fratture di bacino si dividono in 9 categorie le più comuni per fortuna in questi casi sono “frontali e bilaterali” la più comune viene identificata come “open book” libro aperto.
Il posizionamento incrociato delle cinture pelviche, durante l’estricazione, andrebbe ad aumentare la pressione sul anello pelvico peggiorando drasticamente la situazione anche nella gestione di pazienti in gravidanza.(vedi foto B sopra).
Data la impossibilità di fare diagnosi ma solo un controllo al paziente incarcerato, la manovra di incrocio che veniva inserita a indiscrezione del “responsabile medico”, è stata definitivamente tolta nelle versione aggiornate dei manuali istruzioni dei corpetti estricatori conformi alle normative UNI EN 1865 – KED e XT.
DIVERSITA’ dei PRODOTTI
KED (di colore Verde)
PREMETTO: queste specifiche inerenti al KED VERDE, coinvolgono TUTTI GLI ALTRI SISTEMI DI ESTRICAZIONE DI ALTRE MARCHE.
E’ considerato da FORMAZIONE come molti altri in commercio di aziende diverse, per alcuni motivi legati alle NORMATIVE VIGENTI EUROPEE, che per alcune caratteristiche che non lo considerano un presidio da utilizzare su pazienti.
I quali necessità di peculiarità inerenti a DECONTAMINAZIONE e REQUISITI MINI ESSENZIALI.
– Non ha la radio trasparenza:
– Anima in legno
– Non sono decontaminabili per:
– Cuciture in cotone
– Non sono termo saldati quindi assorbono i liquidi biologici
– Il velcro non è stato previsto per la sostituzione
– Si usurano molto velocemente al trascinamento sul presidio di trasporto
– In caso di lavaggio il legno interno, si deforma e perde le propria forma
– le maniglie di mobilitazione sono state cucite al rivestimento non sopportano carichi particolari
– Non ha valenze cliniche dedicate
– Non ha la possibilità di accogliere e gestire pazienti pediatrici
Con queste caratteristiche, tutti i sistemi similari , diventano MONO USO per la legge, dato che non tutelerebbero in primis il Paziente e poi l’operatore.
Con questo presidio, ad ogni segno di USURA il manuale prevede di metterlo fuori servizio
KED (di colore Arancione)
E’ ancora l’unico vero “corpetto estricatore”
– Ha la radio trasparenza
– le anime interne, sono di materiale plastico ad alta densità
– E’ decontaminabile
– Non ha cuciture se non per il Velcro e sono in materiale particolare non in cotone
– E’ termosaldato
– Il velcro è stato studiato per un’eventuale sostituzione da parte della casa costruttrice
– Il materiale plastico di rivestimento è molto resistente, riduce l’usura da trascinamento e rallenta l’usura al lavoro in lamiere taglienti
– Per quanto riguarda la decontaminazione anche un’immersione non ne provoca danno
– Le maniglie di mobilitazione sono cucite alle fasce di trasporto e quindi hanno una capacità di carico maggiorata
– Ha valenze cliniche dedicate
– Ha la possibilità di gestire paziente pediatrici.
Le caratteristiche del prodotto, ne permettono un utilizzo frequente e continuativo nel tempo.
Anche con questo presidio, ad ogni segno di USURA il manuale prevede di metterlo fuori servizio
Esiste il nuovo sistema di Estricazione XT che migliora in modo esponenziale tutti i requisiti di sicurezza e certificazione i pazienti e i soccorritori.