Il centro di Consulenza alla Sicurezza Tecnico Sanitaria RESCUE, ha trasformato un semplice corso Trauma in un approfondita e studiata consulenza al personale che lavora o semplicemente gestisce un centro balneare o acquatico.
L’esigenza è derivata sia dai 4500 km di coste che circondano la nostra penisola ma anche dall’immensità di centri balneari come piscine e centri termali che ogni anno accolgono milioni di persone con diverse patologie ed esigenze, a volte in queste circostanze un semplice e banale intervento, della figura del “bagnino” o del “Assistente bagnate”, si può trasformare in un vero e proprio errore di gestione e causare una vera e propria catena dannosa al cliente.
Per questo motivo gestire un trauma in ambito protetto (come un ambiente termicamente caldo, sicuro da scene evolutive),esige gli stessi concetti di un trauma gestito ogni giorno dai professionisti della strada.
Sono meglio classificati e quindi più semplici da insegnare e più facili da gestire anche per persone non addette ai lavori…si fa per dire.
La presenza di RESCUE, nel vostro ambiente di lavoro deve essere messa a conoscenza del vostro RSPP: Responsabile della Sicurezza e Prevenzione.
Si tratta del professionista esperto in Sicurezza (Safety) designato dai datori di lavoro per gestire e coordinare le attività del Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP), ovvero l’ “insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori” (art. 2 comma l lettera f) del D.Lgs.81/2008 e s.m.i..
Questa figura professionale, deve essere nominata dall’azienda nei casi previsti dall’art. 31 comma 6 del D.Lgs 81/2008.
La consulenza si basa esclusivamente sulla conoscenza dei 5 eventi traumatici non solo di entità e dinamica da impatto, ma anche fisiologica e chimica, che possono interessare sia gli operatori stessi che i bagnanti all’interno dell’ambiente balneare.
A gli operatori, vengono rimarcate le conoscenze di base per quanto riguardo il B.L.S. con il totale re training del R.C.P.C. in toto sia nella gestione dell’adulto, ai quali dovrebbero essere addestrati, ma anche con una sessione sulle differenze fisiologiche e anatomiche del paziente pediatrico e geriatrico, non solo a livello traumatico ma anche sull’approccio emozionale, gestione dell’attenzione e sul controllo vasca.
La gestione al di fuori dell’ambito acquatico viene approfondita in modo chiaro e dettagliato. Dato che la prima causa traumatica in ambito acquatico si verifica sul bordo vasca o sul bagnasciuga è quindi d’obbligo avere una conoscenza sulle attrezzature che servono e il loro modo operandi dedito e descritto che garantiscono le certificazioni corrette per il mondo nautico.
Non tutte le aziende lo fanno l’unica tavola che mi permetterei di consigliare è: la Tavola Spinale Galleggiante AQUABOARD, dotata di una Pad in neoprene e 5 cinture galleggianti a fibbia in Derlin permette una semplice e veloce immobilizzazione in acqua ed fissaggio di sicurezza utile al recupero a riva del pericolante o del ferito. La Pad in neoprene, (con stampate le istruzioni d’utilizzo), limita lo scivolamento del paziente ma soprattutto ne migliora il decubito.
Questo tipo di tavola per la gestione della colonna vertebrale, si utilizza sia in ambito terrestre che in ambito acquatico con un semplicità di affondamento e con un’alta galleggiabilità.
Perché parlo di galleggiabilità? il perché è semplice: un corpo incosciente in acqua, dopo essere stato prono supinato e non avendo una evidente dinamica che riporta all’evento, si deve presupporre un trauma spinale o trauma maggiore.
A questo punto l’unica cosa che realmente si deve fare è assicurare la pervietà delle vie aeree che rimanga tale. Galleggiabilità quindi data da un presidio, non improvvisato, è fondamentale in quanto permette di garantire agli operatori la totale sicurezza delle vie aeree durante il trasporto in acqua.
Un’altra peculiarità di questo presidio è la possibilità di “verticalizzare” un paziente per essere issato a bordo vasca, o all’interno di un imbarcazione, con particolari cinture.
RESCUE, ha appreso in giro per l’Europa in diversi enti il modo d’uso e operativo in ambito acquatico, questi modi operandi, sono stati imposti da l’operatività sul territorio, e formazione dedita alla scienza del soccorso acquatico.
Sicuramente RESCUE, vi permetterà di gestire il vostro ambiente lavorativo in modo corretto e più professionale con una conoscenza tecnica più accurata a quello che il vostro modulo della valutazione del rischio prevede per la vostra figura professionale (DVR).
La realizzazione delle parti pratiche, sono spesso in acque chiuse, ma a richiesta si può lavorare anche in acque aperte, senza nessuna difficoltà sia nella gestione sia nei mezzi.
Oltre alla consulenza dedita alla gestione del paziente e dell’ambiente di lavoro, RESCUE ha la possibilità si migliorare le conoscenze tecniche degli operatori, organizzando passaggi di livello, con consulenze dedicate alle esigenze di lavoro, con protocolli particolari tipo:
PROCEDURA DI SPINALIZZAZIONE IN ACQUA PROFONDA, la quale permette di migliore le tecniche manuale e fisiche di gestione in ambiente profondo a più operatori.
Se la sessione viene richiesta in mare aperto, si applica la gestione nautica dei presidi dove inseriremo il sistema Toboga pescante Titan T e al sistema galleggiante applicato per la protezione massima del paziente.